Presso il Duomo S. Ippolito Martire di Gioia Tauro
Al centro un rosone vi sono poste le dodici vetrate policrome realizzate dall'artista Polistenese Giuseppe Niglia.
L'interno si presenta trinavate e con tre absidi. Nella navata centrale, che ha un soffitto a capriate, si trova la statua di Sant'Ippolito Martire (Patrono della Città), in legno, risalente al XVI secolo e le reliquie di San Pacifico. La chiesa, inoltre, custodisce un crocifisso ligneo, un quadro raffigurante la Vergine del Rosario e la statua di Sant'Andrea. Di pregio le tele della Madonna del Carmine e del martirio di Sant'Ippolito, quest'ultima opera di un anonimo pittore del XIX secolo.
1990 (restauro intero bene)
Voluti da mons. Laruffa, i lavori hanno riguardato l'apertura di quattro monofore nell'abside centrale, la sostituzione dei vetri delle finestre con vetrate artistiche disegnate da G. Niglia, la sistemazione del fonte battesimale, delimitato da cancelletti, prima utilizzati come elementi di separazione tra navate e transetto, e la tinteggiatura interna ed esterna, volta a mettere in risalto gli elementi architettonici.
Nel
1983 c’è stata la sostituzione dei vetri alle finestre delle
navate laterali con artistiche vetrate, ideate da Mons. Laruffa e
realizzate dal Prof. Giuseppe Niglia, sul tema “Verso la libertà”.
Sono vetri cotti a gran fuoco e saldati a piombo, vetri pregiati,
soffiati e d’altissima qualità. E’ una festa di colori, usati
con grande sensibilità artistica, in cui vivono immagini oniriche
che rappresentano la vitalità dell’uomo e la ricerca affannosa
della libertà. Lo scultore Giuseppe Niglia, calabrese di Polistena,
si è prestato a realizzare le vetrate su idea e ordinazione di Mons.
Francesco Laruffa, arciprete del Duomo dal 1963, con grande impegno,
professionalità ed intuito trascendente anche perché i soggetti
così interpretati rispondono ai valori interiori della sua parte
poetica. Nelle vetrate c’è una festa di luci, c’è il trionfo
della luce sull’ombra, del bene sul male, della libertà sulla
schiavitù, c’è la vittoria dell’uomo, la vittoria di Dio. C’è
una storia che si apre con un urlo di disperazione e di angoscia
ancestrale e si chiude con una danza di amore. Dio risponde al grido
dell’uomo, al grido della terra colata di rosso fiamme sulle teste
e sulle mani. Dio risponde all’uomo con il calore del fuoco. L’uomo
vive il suo Esodo, è in marcia sulla strada della libertà. Le forme
con cui è stata descritta l’immagine dell’uomo sono essenziali.
QUADRO
PRIMO: “Un grido sale dalla terra: libertà”. Invocazione
angosciata e disperata.
QUADRO
SECONDO: “Dio ascolta il grido dell’uomo”. Mentre Mosé pascola
le pecore sulle pendici del monte, Dio gli appare in una fiamma che
arde in mezzo al roveto (Es 3, 1-10).
QUADRO
TERZO: “L’uomo vive il suo Esodo”. Si mette in cammino con
fatica e speranza verso la liberazione.
QUADRO
QUARTO: “Rottura, autosufficienza, ritorno alla schiavitù”.
L’uomo abusa della libertà, si sente libero da tutto, anche da
Dio.
QUADRO
QUINTO: “Dio libera ancora”. Ha mandato il Suo Spirito su di me
per annunciare la liberazione dei prigionieri.
QUADRO
SESTO: “La montagna di Cristo”. Le beatitudini. Cristo campeggia
con il Suo rigore morale, con la fermezza delle Sue idee, con la Sua
autorevolezza.
QUADRO
SETTIMO: “Risposta dell’uomo a Cristo”. La fede che illumina,
la fede chiara. L’uomo rientra in sé stesso. Paesaggio in cui
esplode la luce dell’uomo che vive nella sua casa; casa come
libertà, come conquista, autorevolezza, creatività, riposo,
santuario di affetti.
QUADRO
OTTAVO: “Resurrezione di Cristo e dell’uomo”. Vittoria sulla
morte.
QUADRO
NONO: “La riconciliazione con Dio e con i fratelli”.
QUADRO
DECIMO: “L’uomo si confessa”. Storia di redenzione. L’uomo si
apre a Dio altrimenti ci sarebbe isolamento, solitudine e travaglio.
QUADRO
UNDICESIMO: “L’uomo fratello”. Il coraggio di chiamarsi
fratelli. Il volto di Cristo nel volto del fratello.
QUADRO
DODICESIMO: “Solidarietà con Cristo sofferente”. In Lui siamo
introdotti nel mistero della solidarietà con i fratelli sofferenti.
0 commenti:
Posta un commento