"Patisco di amor proprio, soffro di sentimentalità per il glorioso nostro passato, mi cruccio nell'abbandono in cui siamo caduti e tenuti..... e specialmente cerco di far apparire nobile grande e bella la nostra Calabria anche quando è giustamente accusata".
Queste struggenti parole scritte nel 1909 costituiscono il più bel messaggio d'amore rivolto alla sua terra da Francesco Jerace, l'unico scultore Calabrese ad essere entrato a pieno titolo nella storia dell'Arte Italiana.
Nel Viale principale del Cimitero Comunale, vicino alle altre tombe di alcuni Artisti Polistenesi Come Parlato e i Morani, troviamo un rilievo in marmo, realizzato da Francesco JERACE dedicato ai genitori.
Lapide scolpita a bassorilievo in marmo bianco raffigurante una figura femminile ed una maschile a mezzo busto, in preghiera di fronte al Crocifisso
Opera eseguita nel 1929 dallo scultore Francesco Jerace per il monumento funerario dei genitori. Francesco Jerace, nato a Polistena nel 1854 e morto a Napoli nel 1937, fu un insigne scultore della prima metà del XX secolo, attivo principalmente a Roma ed a Napoli nella produzione di monumenti funerari e ritratti
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