La prima traccia del talento del maestro Vincenzo Morani nella ritrattistica è di caratura internazionale. Risale al 1830 la sua prima prova nota, fin qui passata inosservata: un ritratto di fattura piuttosto convenzionale, sul modello dei ritratti di Costanzo Angelini; di Sir Richard Acton (1801-1837), figlio di John Acton, già primo ministro del Regno di Napoli, oggi conservato a Coughton Court, Alcester, Warwickshire, National Trust.
La posa del baronetto intabarrato nel mantello, la lunga mano coperta da un guanto, secondo la moda romantica, sul semplice sfondo occupato da una colonna classica, ci mostra un artista alle prime armi nella ritrattistica, alla ricerca di una propria sigla stilistica, ma già pronto a compiacere la nobiltà internazionale e napoletana con l’adozione di standard rappresentativi socialmente condivisi.
Voluta, nel 1826, da Sir Ferdinand Richard Acton (figlio di John Francis Edward Acton, VI Baronetto, Primo Ministro di Ferdinando I), la Villa Pignatelli a Napoli, venne realizzata da Pietro Valente a cui successe nel 1830, a causa di numerose diatribe, Guglielmo Bechi. Il Palazzo, in un secondo momento, venne acquistato dalla famiglia di banchieri tedeschi Carl Mayer von Rothschild, i quali l’abitarono fino al 1860. Il Nobile di Francoforte incaricò i successivi lavori di abbellimento prima ad un Architetto parigino e poi, insoddisfatto, a Gaetano Genovese. Divenne, più tardi, proprietà dei Pignatelli Cortes d’Aragona, che ne furono proprietari fino al 1955, quando la Principessa Rosina Pignatelli ne fece donazione allo Stato Italiano.
Interni Villa Pignatelli Napoli decori V. Morani
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