Il busto marmoreo di mons. Giovanni Scotti arcivescovo di Rossano (1918-1930)
In
Italia l'esigenza di eternare la memoria di personaggi illustri e
importanti momenti della storia risale all'Umanesimo; ma fu
nell'Ottocento che la celebrazione di figure del passato, attraverso
la statuaria, si diffuse in modo capillare. In quest'ottica anche la
città di Rossano (CS) dedicò busti, statue e lapidi a personaggi
minori ma, comunque, degni di essere ricordati nel tempo. Il volume
non ricostruisce soltanto la storia che ha portato alla realizzazione
del busto marmoreo dedicato a mons. Giovanni Scotti, Arcivescovo di
Rossano (1918-1930), ma anche quella complessiva di una cittadina
alla cui evoluzione culturale la sua figura ha contribuito in modo
concreto e decisivo.
Mons.
Giovanni Scotti (n. Barano d'Ischia 18/3/1874 m. Procida 17/10/1930)
fu Arcivescovo di Rossano dal 1918 al 1930. "L'opera di Mons.
Scotti è scritta a lettere d'oro nel cuore di tutti gli abitanti
della Diocesi di Rossano, di cui egli seppe cattivarsi l'animo con
bontà, con la parola ardente, con la carità inesauribile e con lo
zelo pastorale, che non conobbe mai soste" (Francesco Russo,
"Cronotassi dei Vescovi di Rossano", Rossano 1989, p. 210).
"Mons. Scotti rimarrà nella storia ecclesiastica e civile di
Rossano come l'Esemplare" ("Nuova Rossano", (XVII), n.
20del 30 ott. 1930). L'amore e il rispetto di Rossano verso
l'Arcivescovo si appaleserà con la costituzione, su proposta dello
scultore Vincenzo Jerace, e grazie all'intervento di Mons. Nicola
Altavista, , del Dott. Francesco Pisani e di Giuseppe Rizzo Direttore
del periodico "Nuova Rossano", di un Comitato per un busto
marmoreo atto serbarne degna e perenne memoria. Questa serie
ripercorre i momenti più significativi della "vicenda", ma
per avere un quadro completo è necessario esaminare la
corrispondenza fra Vincenzo Jerace e Francesco Pisani (classe I).
Vincenzo
Jerace, "scultore, pittore, zooplasta, decoratore, architetto,
orafo e letterato - Cfr. Luigi Piatti in "Prima mostra regionale
d'arte", Roma, 1926, p.5 - apparisce sempre un vittorioso
animatore della materia che per lui non ha segreti" calabrese
d'origine, era nato a Polistena (Reggio Calabria) il 5 aprile 1862;
"figlio di Fortunato e Maria Rosa Morani e fratello di Francesco
e Gaetano Jerace, rispettivamente scultore e pittore. Studiò
nell'istituto di Belle Arti di Napoli. Espose per la prima volta alla
Mostra Nazionale di Torino nel 1880. In seguito fu presente nelle
principali esposizioni... Fu professore onorario nell'Istituto di
Belle Arti di Napoli, socio corrispondente dell'Accademia di Brera,
socio corrispondente della "Secessione" di Monaco di
Baviera. Visse e operò a Roma, dove morì il 22 maggio 1947"
(Raffaele De Grada, "Radiolarie. Vita e opera di Vincenzo
Jerace", p. 6).
Questa
serie permette di avere un quadro ben preciso della "presenza"
in Rossano dell'artista di Polistena e dei rapporti intercorsi con
l'Ispettore delle Belle Arti Francesco Pisani - che si appalesano con
la realizzazione del monumento ai caduti nella "Grande Guerra"
e il busto marmoreo dell'Arcivescovo Mons. Giovanni Scotti.
Opera in marmo bianco delle dimensioni 80 x 68