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mercoledì 16 aprile 2025

Italo Fusco - Pittore Polistenese

 Italo Fusco è un pittore originario di (Polistena, 01/01/1928 – Imperia 04/11/2013 ) ma ha vissuto a Imperia. È un artista riconosciuto e presente nel catalogo Bolaffi e Artecon, il che testimonia la sua rilevanza nel panorama artistico. Le sue opere si distinguono per uno stile unico e una forte espressione creativa, che riflettono le sue esperienze e influenze.

artista noto per il suo contributo al panorama artistico italiano.


Ha partecipato a rassegne Nazionali e Internazionali, ottenendo premi e riconoscimenti tra cui 1° Premio e medaglia d'oro all'estemporanea di Taggia (IM) nel 1975; 1° Premio Riviera dei Fiori ; coppa al premio BECUFIN di Sanremo nel 1976 ; coppa nelle edizioni 1977/78 della estemporanea di Carpasio 1978.

Italo FUSCO è stato un poeta innamorato della natura e di ciò che l'uomo ha lasciato incontaminato in essa.

Ha saputo tradurre il sentimento del poeta con la visione paesaggistica della sua amata Polistena (RC) e successivamente anche della Liguria dove ha vissuto nella città di Imperia.

I suoi lavori evidenziano una cromia tipica di chi come lui, ha l'ascendenza ed il sangue meridionale.

Una cromia si badi bene non frutto di una tavolozza di colori caldi ed accesi, bensì …..di toni timbrici derivati dall'interazione di cromie contrastanti e luminose, ma composte di colori freddi.


Legato alla sua terra nativa ha raccontato ha raccontato la realtà poetica nella accesa, aspra geografia rupestre e verde di una Calabria, cioè conservata e ritrovata gelosamente nel fondo della memoria, ITALO FUSCO è stato Artista sensibile alla visione del mondo che gli è stato intorno traducendolo in raffigurazioni sentite fatte di luce e di calore.

Dai suoi appunti e dalla osservazione attenta della terra Calabra e Ligure, che lo ha ospitato sono nati momenti lirici, quali, ad esempio, l'intimo vetusto silenzio dei “Carruggi”, esaltati dalla sottile tensione compositiva e dal tepore atmosferico, reso cromaticamente. Sono colori, i suoi, tenuti ora in toni bassi, ora più caldi e suggestivi, quando vibrano di luce intensa.

Con studio affettuoso e sapiente ha amato porre l'accento sui fiori di cui è riuscito a carnire il palpito luminoso e la tonalità pittoricamente brillante in una composizione sciolta e misurata insieme, ma certamente sapiente e sicura.


Le campagne Calabresi con le pianti di Ulivo secolari e unici al mondo per la loro altezza hanno reso personalità temperamento ed entusiasmo a questo Artista cui la passione di narrare e di dipingere ciò che ha sentito con spontaneità e calore, testimoniano la serietà di un impegno e la fiducia che la narrazione pittorica, quando attinge dalle forme, dalla luce, dai colori della natura, è fondamentalmente valido”.

@ Carmelo PULEIO

mercoledì 2 aprile 2025

San Francesco di Paola - disegno di F. Jerace

Il disegno di Francesco Jerace raffigurante San Francesco di Paola, pubblicato nella rivista "Nosside", presenta il santo come un uomo anziano con una folta barba e il capo coperto dal tradizionale cappuccio del saio. Lo sguardo del santo è rivolto verso l'alto, esprimendo un'intensa spiritualità e devozione. Questo disegno evidenzia l'abilità di Jerace nel catturare l'essenza dei suoi soggetti attraverso dettagli realistici e un profondo senso di umanità.

San Francesco di Paola, Patrono della Calabria; Molto amato da Luigi XI, che favorì grandemente la diffusione dei Minimi in Francia. Si ammalò la domenica delle Palme del 1507 ed il giovedì santo ricevette, in chiesa il Santo Viatico. Il giorno seguente, dopo aver date le ultime raccomandazioni ai suoi discepoli, spirò. Era il 2 aprile 1507 e contava 91 anni. Dice il Breviario romano che il suo corpo, rimasto per 11 giorni insepolto, emanava un profumo celeste.
Il “miracolo” più famoso è quello noto come l’attraversamento dello Stretto di Messina sul suo mantello steso, dopo che il barcaiolo Pietro Coloso si era rifiutato di traghettare gratuitamente lui ed alcuni seguaci, che ha contribuito a determinarne la “nomina” a patrono della gente di mare d’Italia. Tutta la Calabria oggi celebra il santo Paolano.

@ Carmelo PULEIO


martedì 1 aprile 2025

L'Ala della Vittoria - Museo nazionale Palazzo Venezia - Roma

 L'opera di Vincenzo Jerace, intitolata "L'ala della Vittoria", rappresenta un momento significativo in cui l'artista presenta al Duce, a Palazzo Chigi, il suo busto monumentale in bronzo "L'ala della vittoria". Realizzata tra il 1926 e il 1927, quest'opera non solo ritrae Jerace stesso, ma simboleggia anche un periodo storico particolare in Italia, caratterizzato dal regime fascista.


Il busto "L'ala della vittoria" è un'opera che esprime il trionfo e la grandezza, tipica della retorica del tempo. La scultura è caratterizzata da un forte senso di monumentalità e da dettagli che riflettono la maestria di Jerace nel lavorare il bronzo.

Attualmente, l'opera si trova presso il Museo Nazionale del Palazzo di Venezia a Roma, dove è possibile ammirarla insieme ad altre opere significative dell'arte italiana.


@ Carmelo Puleio

venerdì 28 marzo 2025

La donazione Jerace al Duomo di Vibo Valentia

 ​Francesco Jerace, rinomato scultore calabrese dell'Ottocento, è noto per aver realizzato numerose opere monumentali e ritratti. Sebbene non vi siano informazioni dettagliate sulle specifiche opere da lui donate al Duomo di Santa Maria Maggiore e San Leoluca di Vibo Valentia, si sa che alcune delle sue creazioni sono esposte nel Museo dell'Arte Sacra annesso al Duomo. Questo museo ospita una collezione di circa 150 pezzi, tra cui opere provenienti dal Duomo stesso e da donazioni private. Tra le opere di particolare interesse vi sono una "Madonna col Bambino", un "San Luca", alcune statue in marmo di Antonello Gagini, 10 statuine in bronzo dorato di Cosimo Fanzago, 5 plastici di Francesco Jerace e un dipinto di scuola senese del 1508 raffigurante Santa Caterina. Il museo conserva anche paramenti sacri e argenti.






Carmelo Puleio @ Copryright 

giovedì 27 marzo 2025

Pescatorello con rete - bronzo G. Renda

Una deliziosa statua in bronzo delle dimensioni di cm. 33 di altezza rappresenta un giovane pescatore con la rete denominato: PESCATORELLO 

Giuseppe Renda (1859-1939) è stato uno scultore italiano noto per le sue opere in bronzo che ritraggono scene di vita quotidiana e personaggi popolari. Una delle sue sculture più celebri è il Pescatorello, che rappresenta un giovane pescatore intento a lanciare la rete.

Questa scultura è stata realizzata in diverse dimensioni e varianti. Ad esempio, una versione alta 33,5 cm è stata venduta all'asta da Christie's, firmata "G. RENDA" e con timbro della fonderia Laganà di Napoli.


 L'opera Pescatorello con la rete di Giuseppe Renda è una raffinata statua in bronzo, alta 33 cm, che raffigura un giovane pescatore in un momento di pausa o di contemplazione. La scultura esprime con grazia e naturalezza la semplicità della vita quotidiana e il legame del ragazzo con il mare, temi cari all’artista calabrese.

Il giovane pescatore è rappresentato con una postura dinamica ma armoniosa: il corpo snello e proporzionato suggerisce agilità e freschezza giovanile, mentre la rete che regge tra le mani simboleggia il suo mestiere e la fatica del lavoro quotidiano. Il volto, probabilmente scolpito con espressione serena o concentrata, aggiunge un tocco di realismo e umanità alla composizione.

Giuseppe Renda, noto per la sua capacità di combinare eleganza formale e sensibilità narrativa, ha realizzato questa scultura con grande attenzione ai dettagli anatomici e tessiturali, sfruttando la duttilità del bronzo per rendere le pieghe della rete e i tratti morbidi della figura. L’opera si inserisce nella tradizione della scultura realista di fine Ottocento e inizio Novecento, con richiami alla scuola verista.

Nel Pescatorello con la rete, la poetica di Renda si manifesta nella celebrazione della vita semplice e del lavoro umile, unendo grazia estetica e profondità emotiva.

Carmelo PULEIO @ Copyright 




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