Realizzata in gesso e successivamente in marmo nel 1898 è uno dei migliori saggi religiosi,
Francesco Jerace, si dedicò a un tema religioso con il gruppo della Conversione di S. Agostino per la chiesa di S. Maria a Varsavia, opera considerata da Vigezzi "piena di misticismo sereno e d'umana poesia
Una forte espressione di sorpresa e allo stesso tempo di Pathos emerge dal volto di Sant'Agostino mentre sta vivendo il momento della Conversione. Le mani intrecciate si stringono al petto , in segno di esplosione di gioia e sbigottimento al contempo. Lo scultore Polistenese Francesco Jerace, nella "Conversione di Sant'Agostino" rende vero e presente un momento intimo e spirituale del Santo con la veste classica
Noi vi facciamo vedere le due versioni quella in gesso e quella in marmo
il nome di Francesco Jerace splenderà, non solo di luce storica, ma di quella intima, preziosa, eterna luce, ed eterna gioia, che egli predilesse e, commosso, adorò, e diffuse da mistico: la Bellezza.
Una forte espressione di sorpresa e allo stesso tempo di pathos emerge
dal volto di Sant'Agostino mentre sta vivendo il momento della conversione. Le
mani intrecciate si stringono al petto, in segno di esplosione di gioia e
sbigottimento al contempo. Lo scultore Francesco Jerace nell'opera della
"Conversione di Sant'Agostino" rende vero e presente un momento
intimo e spirituale del Santo con la veste classica.
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