lunedì 13 novembre 2017

Nell'Aprile del 2016 il restauro dell'Epigrafe dedicata a LUISA JERACE a Ortobene

Nell'Aprile del 2016 è stata restaurata dal Comitato "ultima spiaggia"  l'epigrafe scritta dalla scrittice GRAZIA DELEDDA marmo nella quale era stata scolpita più di un secolo fa, ora splende come nuovo. 
E la scritta, quelle parole così cariche di affetto dedicate alla “tenera donna che la oltre mare per voi ispirò l’artefice” del Cristo Redentore, ora spiccano una ad una, come piccole tracce di un amore terreno finito, ma che continua, in eterno, attraverso i pensieri di chi le legge. La lapide in memoria di Luisa Jerace, la donna tanto amata dallo scultore e artefice della statua in cima al Redentore, è tornata a nuova vita in queste ore.
Il recupero è avvenuto grazie a un’iniziativa del comitato Monte Ortobene-Ultima spiaggia guidato da Antonio Costa, e alla maestria dell’artista Mario Adolfi che ci ha lavorato per diverso tempo con passione e pazienza certosina. Non solo la lapide, tuttavia, ma anche l’epigrafe scritta da Grazia Deledda, è stata finalmente risistemata. Mentre ai lati della lapide, sempre ad opera del comitato Monte Ortobene, sono stati sistemati due vasi in marmo bianco pronti ad accogliere le rose rosse che da adesso in poi chiunque potrà dedicare alla giovane sposa dello scultore Polistenese Vincenzo Jerace. 


«Il lavoro svolto dal comitato – spiega il presidente Costa e i componenti del gruppo – ha voluto essere un omaggio doveroso di tutti i nuoresi nei confronti dello scultore Vincenzo Jerace, il cui lavoro venne svolto del tutto gratuitamente e offerto alla città di Nuoro, e della sua giovane sposa Luisa, morta a 27 anni proprio nei giorni in cui sarebbe dovuta essere inaugurata e benedetta la statua del Redentore. Non potevamo continuare ad assistere a una lapide abbandonata e a una epigrafe struggente e appassionata, ma sbiadita dal tempo trascorso, composta da Grazia Deledda per ricordare la donna a cui tutti i sardi all’epoca si son sentiti molto affezionati e partecipi al dolore dell’artista». La lapide e l’epigrafe, tuttavia, non sono gli unici lavori che promossi dal comitato Ultima spiaggia all’Ortobene.
Grazie al lavoro del gruppo, e a quello dei suoi tanti sostenitori e amici, infatti, negli ultimi mesi e settimane, è stata risistemata la sabbia intorno ai giochi all’interno del prato verde del Monte. In questo modo i bambini potranno giocare senza sporcarsi e lo potranno fare, tra l’altro, in tutta sicurezza grazie alla presenza della sabbia.
Il comitato, poi, ha verniciato tutte le panchine, ormai scrostate da tempo, all’interno del parco e anche quelle lungo il vialetto che conduce alla statua del Redentore. Mentre nei giorni scorsi, aveva anche aggiustato tutte le altalene.
Per questi lavori, il comitato «ringrazia quanti hanno collaborato all’intera operazione. E in particolare la ditta Inerti
Dueci del geometra Costa, la ditta Marroncolor, la ditta Trasporti di Mariane Francesco, e i supermercati Conad di Nuoro». Anche il Comune, con l’assessorato all’Ambiente, in queste settimane ha fatto la sua parte: ha sistemato tutto il prato verde rendendolo così pronto alla stagione estiva.

Gran parte della lapide, in marmo bianco scolpito e inciso è occupata dall'iscrizione. La parte superiore invece è abbellita dal tondo, realizzato a bassorilievo, con il ritratto di Luisa, defunta moglie dello scultore Vicenzo Jerace

Nel 1905 i Sardi dedicarono a Luisa Jerace una lapide in marmo che, collocata in un primo tempo in una parete all'interno della chiesetta del Monte, venne successivamente collocata ai piedi della scalinata del monumento. I versi che compongono l'epigrafe furono composti il 26 aprile 1902 da Grazia Deledda

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