Sulla statua beethoveniana di Francesco Jerace (Polistena 1853- Napoli 1937) conservata nell'atrio del conservatorio San Pietro alla Majella di Napoli.
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La statua di Beethoven di Jerace al conservatorio San Pietro alla Majella di Napoli. |
Più volte ammirando le statue dello Scultore Francesco Jerace penso che il suo scalpello ha la singolarità di fare le statue vive.
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La statua di Beethoven di Jerace al conservatorio San Pietro alla Majella di Napoli. |
il Beethoven stava per esser ceduto alla città di Buenos Aires; ma il Pagliara insorse contro la disegnata emigrazione, e tanto fece e disse, da indurre l’ artista a lasciare il lavoro a Napoli, nel Conservatorio di San Pietro a Majella.
Ecco | versi che il Camerana dedicò al Beethoven di Francesco Jerace:
E’ il mare — il cupo mar, Quando le
trombe
Del cielo e degli abissi, e le assordanti
Folgori, e l’imprecar dei naufraganti
Clamano a furia. — l’ altra notte incombe.
Poi, è la pace, — in lunghe strisce d’oro E di cobalto, il cielo e la brughiera Cantano insiem le strofe della sera».
Sfiora i giunchi del lago il flebil coro.
Poi le. note si straziano, è l’amore Che si prosterna, e implora, e freme,
se senti Salir la voluttà fino al dolore!
Fino al gemito uscente dalle tombe!
– Dorme sul drappo negro, ella, il bel fiore Pallido e biondo, — e l’atra notte incombe.
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