domenica 31 maggio 2015

Epos di Calabria

La Calabria, una regione dalle suggestioni antiche e una cultura ricca di dettagli immaginifici hanno creato un inestimabile patrimonio di racconti, straordinariamente legati al territorio dai miti greci di Ulisse e Ligea alla Fata Morgana, fino a un'infelice amore nella Calabria borbonica.
Si perdono nella notte dei tempi le origini delle leggende calabresi, alimentate da una terra che da sempre evoca sentimenti di magia e stupore. Certo è, del resto, che si deve ai greci la fioritura dei miti e la loro scrittura, che ha permesso di tramandare fino ai nostri giorni le imprese di personaggi immortali. Gli stessi insediamenti della Magna Grecia affondano ne proprie radici nell'Epos: narra infatti la tradizione che fosse l'Oracolo do Delfi a indicare ai coloni il luogo più adatto alla fondazione di una nuova città. Così nacquero Rhegion, Kroton, Sybaris e altre importanti colonie che nei secoli divennero centri di diffusione della cultura ellenica.


Polistena si trova tra Medma ed Epizephyri via commerciale tra i due mari, le due meravigliose Coste: la Costa Viola e la Costa dei Gelsomini.immersa in una terra punteggiata di ulivi, e custodisce i tesori dei suoi artisti, Le decorazioni, gli stucchi o le statue di cartapesta e legno di Francesco Morano e della sua bottega, o le sculture e i dipinti dei fratelli Jerace sono molto importanti per capire lo stato dell'Arte Calabrese nel XIX secolo e all'inizio del XX.
Francesco Jerace è un importante scultore calabrese, noto per il suo contributo all'arte e alla cultura della Calabria. Nato nel 1853 a Polistena, Jerace ha realizzato numerose opere che riflettono la tradizione e la storia della sua terra. La sua arte è caratterizzata da un forte legame con il realismo e una profonda attenzione ai dettagli, che rendono le sue sculture particolarmente espressive.
Carmelo Puleio @Copyright 

sabato 23 maggio 2015

Le Opere di Vincenzo Luisa Jerace al Santuario di Polsi

Polistena, ai piedi del Parco Nazionale d'Aspromonte:
La situazione geografica della ridente città d'Arte la colloca ai piedi del Parco Nazionale d'Aspromonte , tra le località eccellenti vi è il Santuario della Madonna di Polsi nel territorio di San Luca.
Sacro e profano si intrecciano nella storia e nei riti di questo santuario, nel cuore selvaggio dell'Aspromonte, in un scosceso vallone di difficile accesso a circa 20 Km da San Luca.
Una antica sibilla e poi monaci basiliani si insediarono in questo luogo magico, successivamente abbandonato dai religiosi, forse per i rigori invernali.
Nel 1144 un bue fu trovato inginocchiato davanti una croce che aveva dissotterrato con corna e zampe e Ruggero il Normanno, assistendo all'evento, decise di erigere il Santuario.
Oggi Polsi è il luogo più importante per il culto mariano in Calabria.

 

L'Edificio originario è stato ampliato, ma dell'epoca della sua fondazione rimane il Campanile. Nell'interno un’erma bronzea con l’effige del Papa Pio X ed opera dello scultore calabrese Vincenzo Jerace del 1912  e una balaustra, oltre ad un dipinto su tavola con l'effige della Madonna della Lettera recante l'iscrizione 1715 opera di Vincenzo Luisa Jerace, e la Statua della Madonna con il bambino (fine secolo XVI) ritenuta miracolosamente e venerata da migliaia di pellegrini.
Rileviamo altresì una statua in bronzo di Pio XV che riteniamo sia custodita nella sala dedicata all'Artista Polistenese.
Dalla Calabria, dalla Sicilia, ma anche dall'estero, i devoti affluiscono numerosi percorrendo il tragitto accidentato, soprattutto nei primi tre giorni di settembre, quando la festa raggiunge il culmine.
Negli atti di devozione raffiorano forti gli echi della manifestazione quasi pagane del mondo contadino e pastorale strofinarsi sui muri, procedere scalzi oppure in ginocchio verso l'immagine della Vergine, sacrificarle l'agnello che poi verrà consumato in banchetto sono alcuni dei riti previsti dalla tradizione.
Alla statua della Madonna che viene portata in processione vengono lanciate spighe e fiori.
Le Opere di Vincenzo Luisa Jerace scultore Polistenese esaltano per bellezza in questo luogo sacro e importante della Calabria, poco distante dal santuario il monumentale Calvario del citato Jerace,
non vi è traccia, pare siano scomparse le lastre di bronzo realizzate per la Via Crucis  realizzate dallo scultore Polistenese.
In mezzo ad una balaustra in marmo, eseguita nel famoso Santuario, spicca una portella in bronzo in bassorilievo, rappresentante la storica tradizione del Santuario con una croce basiliana, ritrovata miracolosamente da un vitello sperduto tra i monti, dinanzi alla quale questo cade in ginocchio, mentre il pastore, per l'emozione che il prodigio gli incute, si copre il volto con le villose mani in atto di fervida adorazione. Quanta mistica poesia irradia questo sacro episodio, espresso dall'artista in una forma di semplice e comprensiva bellezza !
Vincenzo Jerace è un artista molto interessante, noto per le sue opere che riflettono la cultura e la tradizione della sua terra, Polistena. Nel Santuario di Polsi, che è un luogo di grande importanza religiosa e culturale, le sue opere contribuiscono a creare un'atmosfera unica e suggestiva. Jerace ha realizzato diverse sculture e opere d'arte che si integrano perfettamente con il contesto del santuario, esprimendo la spiritualità e la bellezza del luogo.

Carmelo Puleio @Copyright

lunedì 11 maggio 2015

In Calabria SPORT x TUTTI I GUSTI

     
Le discipline sportive in Calabria sono molteplici, e si rivela luogo ideale per la pratica di qualsiasi sport.
     Montagna, mare, torrenti, fiumi, grotte e canyon. In tutta la Calabria sono davvero molteplici gli scenari naturali dove sportivi e non possono dare sfogo, in assoluta libertà, alla propria passione per l'attività fisica all'aria aperta.
     I percorsi per il trekking, ad esempio, permettono di immergersi nella natura pressochè incontaminata dei parchi Nazionali , dal Pollino all'Aspromonte, a piedi, in mountain - bike e a cavallo. Allo stesso modo, la presenza di massicci montuosi, la cui superficie risulta intagliata da fiumi , fiumare e torrenti che scorrono impetuosi in strette vallecole, garantisce il terreno adatto alla pratica di discipline come il rafting , la canoa, o il kayak.


     Con i voli turistici, il deltaplano, o in parapendio si ha invece la possibilità di ammirare l'intero territorio regionale dall'alto, mentre con le esplorazioni speleologiche si scoprono alcune delle quasi 400 grotte che attraversano le profondità del sottosuolo Calabrese.
     Per gli amanti degli sport acquatici non mancano inoltre corsi di sub, di vela e di surf, organizzati nelle località marine più attrezzate.
     I patiti del Golf avranno a disposizione campi a 9 buche immersi nel verde e nella natura, tra distese di alberi di agrumi e di ulivi.

     Nell'altopiano della Sila e nell'Aspromonte sono infine presenti impianti di risalita per gli sport invernali.
     Non esitate a praticare la desiderata disciplina sportiva individuale o di gruppo, scegliete la Calabria.
Carmelo Puleio@Copyright 

     

domenica 10 maggio 2015

La Calabria e i SEGNI DELL'ARTE


     Se ad ognuno di noi si chiede quale sia il fiore all'occhiello dell'Arte in Calabria, nove persone su dieci rispondono senza esitazione che sono i Guerrieri di RIACE, riemersi dal mare jonico ed esposti al Museo Nazionale di Reggio Calabria.
     Si vuole invece, seguire in questo articolo il cammino artistico di questa terra che ci conduce indietro nel tempo, fino ad un grafito del Paleolitico superiore.
     La più significativa testimonianza culturale, però, la tramanda il culto, grazie alla Cattolica di Stilo ed alla Cattedrale di Gerace, dalle quali emerge tutta la forza mistica dell'Arte.
     Da Polistenese, voglio soffermarmi dal SETTECENTO ALL'OTTOCENTO caratterizzato dalla presenza sul territorio Calabrese di opere degli artisti napoletani :
     Francesco Solimena, Francesco De Mura, Paolo De Matteis, e Corrado Giaquinto. Nella scultura lignea eccelsero gli intagliatori serresi, moranesi e roglianesi, tra cui il nostro concittadino Vincenzo MORANI mentre nell'architettura primeggiano soprattutto dopo il terremoto del 1783 i capomastri formatesi nel cantiere della Reggia di Caserta dove troviamo la statua a tutto tondo di Michelangelo Russo (L'Amore materno) la scultura del Russo probabilmente non fu mai eseguita con altra tecnica, non si sa se per espresso volere dell'artista o per situazioni contingenti. Questa particolarità e il fatto che fu presentata all'Esposizione di Belle Arti del 1855 e portano a considerarla sotto il duplice aspetto di modello — forse per un monumento funebre, secondo chiari canoni bartoliniani — e di opera definitiva.

     La pittura della seconda metà del IX secolo fu dominata da Domenico Morelli, autore del trittico del Castello di Corigliano ( dove troviamo la statua di Guido Compagna - proprietario del Castello e il caminetto nella sala da pranzo  elegantissimo e di eccellente fattura con putti in marmo di Carrara scolpito da Francesco Jerace, scultore calabrese di Polistena - celebre a Napoli, e riecheggiante lo stile barocco. -
Carmelo Puleio @ Copyright 


mercoledì 6 maggio 2015

Polistena e dintorni

     Chi può concedersi un soggiorno a Polistena - Città d'Arte, avrà l'opportunità di visitare le straordinarie e innumerevoli ricchezze del basso tirreno Reggino, seguendo "itinerari"  in grado di restituire tutte le bellezze e la vitalità di cui è dotato.




     - tasselli di una identità unica nelle sue molteplici e ricche espressioni con la storia che affonda le origini nell'antichità, e di cui si conservano importanti vestigia, con le fascinazioni dell'Aspromonte da una parte e la vastità brillante del mare dall'altra, con i suoi tanti paesi - gioielli incastonati tra le pendici della montagna e la costa - con le filiere produttive e le botteghe dell'Artigianato, con la forza di tradizioni millenarie.
     La scoperta dei sapori tipici e dell'Artigianato locale.
   Raccontare il territorio vuol dire farlo conoscere, ampliarne i confini, dargli voce in maniera corretta e completa.
     Vuol dire creare i presupposti per attrarre sviluppo, per darci un'altra occasione di crescita.
   Esaltare le peculiarità dell'Area, quindi, valorizzare le diverse espressioni culturali, storiche, artistiche, naturalistiche e produttive significa dare luce alle eccellenze e aprirsi a nuove opportunità.
     Soggiornare a Polistena  vuole essere appunto un viaggio alla riscoperta di un territorio che offre una coinvolgente molteplicità e che, per la sua collocazione geografica e per le infinite risorse di cui dispone, si propone come ponte ideale tra i paesi del Mondo e tra un passato antico e nobile, un presente attivo e un futuro che vogliamo all'insegna dello sviluppo economico turistico e culturale.

Carmelo Puleio @ Copyright 

lunedì 4 maggio 2015

I Confini territoriali di Polistena

I Confini territoriali: 
Il Comune di Polistena, confina con 5 paesi: ad Ovest con la cittadina di Melicucco, a Nord – Ovest con  Anoia, a Nord  con Cinquefrondi, ad Est  San Giorgio Morgeto, ed a Sud – Est con  Cittanova.



@ Carmelo Puleio

sabato 2 maggio 2015

Sai quante Contrade ci sono nel territorio Polistenese ?


Le Contrade cittadine:
Le Contrade cittadine che occupano il territorio Comunale sono 73 e per la maggior parte ricoprono un cognome tipico locale, appartenente ad un proprietario terriero o un sito specifico o un soprannome 


Alessi, Baldassare, Barlette, Belà, Calù, Carranza, Celano, Cinnarella, Coccinella, Contura, Giuseppe,  San Martino, San Rocco, Santa Caterina, Santa Domenica, Santa Maria La Vecchia, S. Rocco,  Saponaro, Saettone,  Sbaratto, Scarpaio, Sgradi, Sigilli, Tornese, Torre, Uliveto vecchio, Vacale , Vasalicò , Vignali,  Villa, Violelle, Vittoria. 

@ Carmelo PULEIO

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