LEONARDO ANGELONI: LO SCIENZATO ABRUZZESE DEL TABACCO CHE DIVENTÒ CAVESE PER AMORE!
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venerdì 8 settembre 2023
Il busto in marmo di Leonardo Angeloni - opera di Francesco Jerace
mercoledì 14 giugno 2023
Il Canonico Aniello Avallone nella Biblioteca Avallone a Cava dei Tirreni - Francesco Jerace
14 GIUGNO 1903-2023: IL CANONICO ANIELLO AVALLONE, UN RICORDO A 120 ANNI DALLA MORTE.
Il 14 giugno 1903 si spegneva il canonico Aniello Avallone, filantropo, bibliofilo, religioso dotato di profonda spiritualità. Nato a Cava il 4 luglio 1819 da Pasquale ed Eugenia Consiglio, fu ordinato sacerdote nel 1842 e, dall’anno successivo, per circa cinquant’anni fu rettore della chiesa delle Anime del Purgatorio. Dotò questa chiesa di un organo e di vari arredi sacri, facendosi anche carico delle spese per il suo restauro nel 1888. Una lapide posta nella chiesa lo ricorda ancora oggi, come pure fa menzione di un illustre architetto napoletano, Camillo Giudice Caracciolo, che prestò la sua opera gratuitamente. Il canonico Avallone fu solerte benefattore anche di altre chiese cavesi e di istituzioni caritatevoli: “Quando si pensò di far sorgere a Cava un asilo di mendicità, il primo a quotarsi per i soccorsi fu lui, che si impegnò a versare ogni anno 500 lire” (A. Della Porta, ‘Cava sacra’). Fu catechista e predicatore: “Nessuno aveva così vasto uditorio e così numerosi inviti”, dirà di lui il canonico Giuseppe Trezza. Divenuto canonico del Capitolo della Cattedrale nel 1854, Primicerio nel 1880 e pochi anni dopo Arciprete, lui, che tanto aveva amato leggere, morì cieco. La sua passione per i libri si concretizzò nella fondazione di una ricca biblioteca, dotata sia di testi a lui contemporanei, sia di preziosissimi volumi antichi, che sistemò in una apposita sede, in quella che ancor oggi è chiamata ‘via Biblioteca Avallone’. La biblioteca, divenuta ente morale, fu aperta al pubblico nel 1885. Le benemerenze del can. Avallone furono tante che alla sua morte fu proclamato il lutto cittadino. L’Amministrazione Comunale, su proposta del sindaco Pasquale Atenolfi, volle commissionare allo scultore Polistenese Francesco Jerace un busto in marmo, che fu collocato nella Sua biblioteca nel 1907: oggi quel busto è nella sede attuale della Biblioteca, in viale Marconi, dove sono consultabili i tanti preziosi volumi da Lui raccolti, unitamente a quelli della Biblioteca Comunale. Quest’ultima era stata pesantemente bombardata durante l’ultima guerra e i libri che fu possibile salvare furono trasferiti presso la Biblioteca Avallone: nacquero così le ‘Biblioteche Riunite Avallone e Comunale’. Più tardi, nel 1966, l’Ente Morale fu sciolto. Si rese necessario abbandonare la sede e, in attesa della costruzione di un edificio idoneo, i libri delle due biblioteche rimasero per anni chiusi in casse. Nel 1980 fu possibile risistemare tutto il patrimonio librario nella nuova struttura e metterlo a disposizione del pubblico.
(Immagine: busto in marmo del Canonico Avallone oggi alla Biblioteca Comunale Avallone a Cava dei Tirreni
venerdì 5 maggio 2023
Castore e Polluce - Tavola di V. Morani
La raccolta, miscellanea di disegni, acquerelli, bozzetti, stampe etc. di vari artisti attivi nei secc. XVII e XVIII, fu recuperata nel 1983 presso le famiglie Iannadrea e Tirabassi, eredi dei Giuliani, Giacomo, padre, e Nicola, figlio, pittori e decoratori di Oratino (CB) operativi in ambito napoletano a cavallo dei secc. XIX-XX. Nicola, allievo di Domenico Morelli, la acquisì dagli eredi di Ciriaco Brunetti, pittore e decoratore oratinese attivo in tutto il Molise dalla prima metà del sec. XVIII agli inizi del XIX. Nel 1990 è stata acquistata dal MIBAC e custodita dalla locale Soprintendenza (specifiche dell’atto del 29/10/1990: 375 disegni su fogli singoli; un taccuino di 27 fogli, un taccuino di 21 fogli, un taccuino di 141 fogli, un volume rilegato contenente 54 fogli, 129 incisioni e 24 bozzetti ad olio su tela o cartone). Considerato che su un foglio sono stati realizzati più disegni-bozzetti-schizzi, il fondo è costituito da 700 disegni circa, di cui oltre la metà acquerellati, e da circa 330 stampe, italiane e tedesche, dei secc. XVI-XVIII.
L’importanza del fondo è data dalla sua unitarietà trattandosi di materiale di uso quotidiano, giunto quasi integro fino a noi, di un pittore gravitante in ambito provinciale, la cui produzione superstite è purtroppo oggi riconducibile solo ad una serie di dipinti, conservati in chiese molisane. Testimonia, inoltre, non solo la quotidiana, costante attività del Brunetti nell’ambito dei soggetti decorativi, ma anche l’operosa attività di una bottega oratinese in cui praticavano più esponenti dello stesso ambito familiare (Pietro, Beniamino, Benedetto e Stanislao Brunetti). Le opere, restaurate per oltre il 50% in tre fasi, dal 1992 al 1995 dai restauratori C. L. B. Borruso e P. Crisostomi, sono state custodite presso i depositi della Soprintendenza fino al 2015 anno di definitiva collocazione presso Castello Pandone di Venafro, dove, a rotazione, fanno parte dell’esposizione permanente del Museo. La stampa, frutto della interpretazione e riproduzione di un’opera di Cesare da Sesto, pittore del XVI secolo, raffigura Castore e Polluce, ancora bambini, su un letto a baldacchino, di cui si intravedono i tendaggi
Ritratto olio su tela di una gentildonna - V Morani
Ritratto di gentil donna 1859 dipinto dell'artista Polistenese Vincenzo MORANI tela su olio
La Guerrieri cita genericamente i dipinti del Morani indicando l'acquisizione con il legato della contessa Marianna De Marinis (1924) comprendente anche circa 2000 volumi appartenenti al padre della donatrice, Cav. Alessandro, e al fratello. Presidente Donatantonio. Al legato De Marinis, oltre ad altri ritratti di famiglia; fal legato faceva anche parte un altro quadro del Morani, ora nello studio della Direttore della Biblioteca
Prudenza, Temperanza e Fortezza - Vincenzo MORANI 1829
VINCENZO MORANI -1809/ 1870 Prudenza, Temperanza e Fortezza eseguita nel 1829
Personificazioni. Virt๠cardinali
LA STAMPA APPARTIENE AL SETTIMO VOLUME DELLA SERIE INTITOLATA: "IL VATICANO DESCRITTO ED ILLUSTRATO DA ERASMO PISTOLESI CON DISEGNI A CONTORNI DIRETTI DAL PITTORE CAMILLO GUERRA", COMPOSTO DA 92 STAMPE
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