Nel silenzio di un laboratorio romano del 1928, Marino Tigani modella un volto.
Il gesso prende vita sotto le sue mani, diventando un “Busto maschile” dalle linee decise ma dal respiro umano. Non è solo un esercizio di forma: in quelle proporzioni armoniose, nei tratti appena accennati delle labbra e nello sguardo rivolto altrove, si avverte la ricerca di qualcosa di più profondo — forse un riflesso dell’animo stesso dell’artista.
Marino Tigani, nato a Polistena nel 1902 e scomparso prematuramente a Roma nel 1941, appartiene a quella generazione di artisti che cercava equilibrio tra la tradizione classica e le inquietudini del moderno. Questo busto, in gesso, porta con sé proprio quella tensione: la forza del tempo e la fragilità della materia, unite in un solo, silenzioso volto.
@ Carmelo PULEIO




0 commenti:
Posta un commento