Da più di un secolo sta lì dal 23 Settembre 1901.
Il monumento, una statua in bronzo alta 3 metri, progettata dallo scultore calabrese Francesco Jerace e realizzata dalla ditta Rosa Zanasio di Roma per il costo complessivo di Lire 8.000, venne collocata sulla cima di Montalto il 23 settembre 1901 (la cima più alta dell'Aspromonte) alla presenza di tutti i vescovi della Calabria e più di 2000 pellegrini provenienti da tutti i paesi della regione.
Il Cristo Redentore di F. Jerace a Montalto - Aspromonte |
La scelta di Montalto reca la firma di un comitato presieduto dal Cardinale A.E. Portauova, il quale, il 15 dicembre 1899, propose con lettera pastorale la collocazione di Montalto della statua del Redentore, perché vicino al Santuario più importante della Calabria, quello dove ogni anno si celebra la festa più animata della regione.
E tutto questo in seguito all'enciclica di Papa Leone XIII del 24 giugno 1894 che a sua volta propose di collocare su diverse vette altrettante statue dedicate a Gesù Cristo.
Il Cristo Redentore di F. Jerace a Montalto - Aspromonte |
Subito dopo la collocazione , e più precisamente nel 1907, una bufera abbatté la statua la quale, rimodellata delle sue parti mancanti, venne ricollocata nello stesso posto il 7 settembre 1975.
Così la descrive nel suo famoso “OLD CALABRIA” (Vecchia Calabria), a ragione considerato il miglior libro scritto sulla nostra regione, l’aristocratico inglese Norman Douglas : “…Finalmente raggiungemmo la sommità (1956 metri ) inzuppati di gelida pioggia e di nevischio, con dita talmente intorpidite che a stento riuscivamo a tenere il bastone. Del superbo panorama – poiché tale dev’essere – non si vedeva nulla; eravamo avvolti in un glaciale sudario di nebbia. Sul punto più alto sorge una statua del Redentore, che fu trascinata fin lassù, a pezzi, da Delianuova circa sette anni fa, ma, presto danneggiata dal gelo, venne ricomposta e rimaneggiata in seguito. La struttura originale è, probabilmente, il frutto dello stesso impulso al quale si devono le croci su Monte Vulture e altre cime della Calabria”. E ancora: “La statua non manca di una sua dignità. Il Salvatore guarda verso Reggio, il capoluogo della provincia, e una mano è alzata in calma e divina benedizione”.
Da allora, l’Aspromonte, calamita delle nuvole, la definizione è sempre di Norman Douglas, è meta continua di migliaia di pellegrini – turisti che, una volta l’anno, non possono fare a meno di visitare la famosa statua e subito dopo il Santuario di Santa Maria di Polsi.
Nel 1900 per celebrare l'Anno Santo, approdò il progetto che prevedeva la collocazione di venti monumenti del Cristo Benedicente, innalzati su altrettante vette d'Italia scelte tra le più importanti e suggestive. Una di queste fu Montalto in Aspromonte m 1956 slm, detto anche Monte Cocuzza, per la sua forma mammellare. La statua, facente parte delle tre in Italia realizzate in bronzo, fu opera dello scultore Francesco Ierace, eseguita a Roma dalla ditta Rosa e Zanasio e trasportata a pezzi, tra mille difficoltà, da Delianuova a Montalto a dorso di mulo;
la stessa fu inaugurata il 23 settembre 1900 dal Cardinale Portanova.
Danneggiata diverse volte dalle intemperie, soprattutto dai fulmini, fu sempre restaurata; l'ultima volta nel settembre 1973.
Montalto e la statua del Redentore
Montalto con i suoi 1959 metri di altitudine, è la vetta più alta dell’Aspromonte. Situato al centro della parte meridionale della provincia di Reggio Calabria, rientrante all’interno del Parco Nazionale, nel comune di San Luca, offre al visitatore panorami “mozzafiato” spaziando dalla Sicilia orientale fino alla Sila, dal Mar Jonio al Mar Tirreno.
Sulla vetta di Montalto è stato posto un punto trigonometrico della rete geodetica nazionale già dal 1869, esiste inoltre una rosa dei venti in bronzo su base di granito posta dal gruppo Escursionisti d’Aspromonte (GEA) nel 1994 e ancora la principale attrattiva che è la statua del Redentore. Posizionata su un terreno donato dal Barone Stranges di San Luca fu inaugurata il 23 settembre del 1901 dal Cardinale Portanova. La statua faceva parte delle tre volute da Papa Leone XIII da porre sulle vette d’Italia per il giubileo 1900 e con scritto il motto: “Jesu christo deo restitutae per ipsum salutis-anno MCM – Leo P.P.XIII “. In bronzo, fu opera dello scultore Francesco Ierace, eseguita a Roma fu trasferita nell’attuale sede a pezzi e tra mille difficoltà, si racconta che l’ascesa in Aspromonte da Delianova a Montalto sia stata fatta sul dorso di mulo.
Nel corso degli anni gli agenti atmosferici e terremoti danneggiarono la statua più volte che fu sempre restaurata. L’ultimo restauro risale al 1975 ad opera del professore De Raco, benedetta da Monsignor Ferro a Gambarie e portata in cima da un elicottero militare della base americana di Sigonella nell’agosto di quell’anno.
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