lunedì 23 novembre 2015

E' di Polistena il Presidente della Repubblica Argentina Mauricio MACRI

Il leader di "Cambiemos" ha battuto al ballottaggio il candidato peronista Daniel Scioli con il 51,42% dei voti, contro il 48,58% dell'avversario
Mauricio Macri è il nuovo presidente dell’Argentina. Il leader della coalizione di centro-destra “Cambiemos”  ha battuto al ballottaggio il candidato peronista Daniel Scioli con il 51,42% dei voti, contro il 48,58% del governatore uscente della provincia di Buenos Aires.
Macrì prenderà l’incarico il prossimo 10 dicembre, mettendo fine a 12 anni della cosiddetta “era K“, avviata da Nestor Kirchner (presidente dal 2003 al 2007) e proseguita dalla moglie, il presidente uscente Cristina Fernández de Kirchner.
“Oggi è una giornata storica, un cambio d’epoca che ci deve portare al futuro – ha detto  Macri nel suo primo discorso – metterò tutta la mia energia per costruire l’Argentina che sogniamo, con una povertà zero”, ha promesso il leader di “Cambiemos”. “Lo dico ai fratelli dell’America Latina, del mondo – ha detto quindi rivolgendosi poi agli altri Paesi, latinoamericani e non – vogliamo avere buone relazioni con tutti, vogliamo lavorare con tutti. Sappiamo che il popolo argentino ha molto da dare al mondo”. Dichiarazioni che fanno presagire un cambiamento nei rapporti con gli altri Stati del continente, migliori relazioni con gli Stati Uniti e un allontanamento dal Venezuela di Nicolas Maduro.
Le dichiarazioni di Macri a 24 ore dall’elezione confermano che con questo voto l’argentina ha scelto di voltare pagina, dopo aver affidato, per due mandati consecutivi, la guida del paese a Cristina Kirchner. La sconfitta di Scioli, delfino della presidenta, segna l’epilogo della parabola discendente dell’amministrazione peronista, che dopo aver portato il Paese fuori dalla crisi del default, ha rimesso l’economia in affanno, concentrandosi solo sulla propria ricetta socialista e abbandonandosi a una grave corruzione.
Nel discorso di Macrì c’è stato spazio anche per il ricordo delle proprie origini: figlio di Franco, originario di POLISTENA  trasferitosi a Buenos Aires negli anni ’50, il neo presidente ha così reso omaggio al lavoro fatto dagli “immigrati che attraversarono l’Oceano senza Facebook o Twitter“, “giunti fin qui dove si sono radicati costruendo una tappa meravigliosa dell’Argentina. Ora tocca a noi”.
Voglio solo ricordare che i Calabresi che andarono in cerca di fortuna in Argentina, non hanno dimenticato mai la loro terra d'Origine, capitò anche ai miei parenti I Fratelli COSTA che costruirono la loro fortuna con un grandissimo Stabilimento di Calzaturificio. 
Mio padre Francesco insisteva di trovare un gancio per trovare i cugini (tutta la corrispondenza è andata distrutta in un incendio a Polistena) mentre anche loro ci inseguivano per abbracciarci.
W l'Argentina
W i nostri emigrati
W la Calabria


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