venerdì 16 febbraio 2024

Satiro - opera di Francesco Jerace al MARCA di Catanzaro

Satiro. Satiro Francesco Jerace, statua del 1892 






L ‘opera è il modello in gesso di uno dei satiri del Palazzo Sirignano di Napoli. I satiri fanno parte della decorazione dello scalone del Palazzo Sirignano, di ispirazione classicheggiante, realizzata con forme che dipendono da fonti del tardo manierismo cinquecentesco per il senso di avvitamento delle figure sul loro asse che suggerisce rotazione e movimento. Vale anche l’idea di seguire un criterio di alternanza, presentando il satiro della pagina a fronte quasi di spalle e l’altro della pagina seguente, frontalmente. I due putti, uno vestito l’altro nudo, denunciano che l’artista si sia ispirato a schemi formali di tipo manieristico

Palazzo Caravita di Sirignano è un palazzo monumentale di Napoli ubicato sulla Riviera di Chiaia, nell'omonimo quartiere. Fu il primo edificio ad essere eretto lungo la Riviera: fu edificato nel XVI secolo, per desiderio del marchese della Valle Siciliana Ferdinando Alarcon, passò poi alla famiglia dei Caracciolo di Torella, al conte di Siracusa Leopoldo delle due Sicilie. Nel 1860il palazzo fu acquistato dal Barone Luigi Campagna che lo destinò a residenza di famiglia fino al 1885 circa, quando il figlio del barone Luigi, il senatore Francesco Compagna, lo alienò al principe Giuseppe Caravita di Sirignano, il quale lo trasformò su progetto dell'ingegnere Ettore Vitale, dotandolo di una seconda torre a scarpata, simmetrica a quella antica e facendone ridecorare gli interni da prestigiosi artisti dell'epoca, come Ignazio Perricci e i fratelli Francesco e Vincenzo Jerace. Francesco Jerace si occupò di progettare e realizzare il sontuoso apparato decorativo interno, dei saloni e in particolare dello scalone monumentale. Il modello in gesso del satiro è proprio parte della decorazione dell’imponente scala d’accesso; il satiro in gesso, insieme ad altre 33 opere provenienti dalla casa studio dello scultore, sono parte della donazione che gli eredi di Jerace fecero alla Gipsoteca al Museo Provinciale di Catanzaro.


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