"San Ciro" 1936 modello in gesso a tutto tondo, in basso particolare del piede L'Opera compiuta era destinata alla Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli ma, purtroppo non fu mai portata a termine e scolpita nel marmo a causa della morte del maestro Francesco Jerace sopraggiunta nel 1937 , per cui è rimasto solo il modello in gesso conservato all'interno del Palazzo provinciale che ne detiene l'unica copia esistente . Il Santo è inginocchiato sull'arida terra del suo paese natio Alessandria d'Egitto, volge il capo al cielo , folgorato dalla luce divina. Sappiamo dalla tradizione che San Ciro era un medico valente che, praticando l'arte della medicina senza richiedere alcuna ricompensa, in cambio, si guadagnò l'appellativo di medico anargiro, senza cioè senza argento. Purtroppo a causa delle persecuzioni dell'Imperatore Diocleziano, il santo fu costretto all'emiraggio in terre arabe dove, in piena solitudine, potè dedicarsi totalmente alla preghiera e alla meditazione dando origine a quella forma di vita monastica di cui, in seguito, Sant'Antonio Abate sarà considerato il fondatore.
Francesco Jerace rappresenta il Santo con semplicità, attribuendogli simbologie chiare e di facile lettura o comprensione. Il medico anargiro porta con sè un crocefisso, similare al bastone da eremita o al labaro spesso utilizzati per raffigurare San Giovanni Battista. Ai suoi piedi una sacca, contenente alcune pergamene arrotolate, simboleggia iconograficamente la scienza medica dicui il santo era profondo conoscitore
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