Opera del pittore Polistenese Vincenzo MORANI
Quando si ha l'animo creato a sentire il bello e si sta davanti alle opere di arte, non si può fare a meno di considerare l'alta dignità del ministero cui è chiamato l'artista, il quale, animato dalla scintilla del genio, giunge a dar vita ad una rozza tela, o ad un informe pezzo di marmo! Ed in vero la pittura e la scultura sono quelle arti divine, che ci fan conoscere esser l'uomo di grandi cose capace, che gli danno il potere d'imitare e ingentilire la natura, e gli concedono financo il dono della creazione! A tanto io pensava nell'osservare nella Reggia di Capodimonte un gran dipinto, che attrae gli sguardi di quanti hanno l'agio di ammirarlo , manifestando agli animi un bello accompagnato da tanta verità, che invita i riguardanti a benedir la mano dell'artista che ce l'ha dato. Il quale assunse il difficile carico di rappresentare su quella tela la prima parte di un orribile ed esecranda scena, che si andava preparando nei sontuosi palagi del Tetrarca di Galilea.
Egli raffigurò una sala sostenuta da grosse colonne di porfido e riccamente addobbata con gusto asiatico, il precursore di Cristo e la presenza di Erode e di Erodiade. Le tre figure che formano tutta la rappresentazione sono assai ben composte, e disegnate con gusto e diligenza
Stanislao D’Aloe, inspector of monuments. Conservation and restoration in Naples between 1840 and 1848L'Opera si trova nel Real Palazzo di Capodimonte
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