Nicola Amore 1904.
Nicola Amore 1904 - Opera dello Scultore Francesco Jerace |
Cartolina dell'epoca di Piazza Vittoria con al centro il Monumento dedicato a Nicola Amore |
La città di Napoli nella seconda metà dell’800, dopo importanti episodi di colera e dopo varie interrogazioni parlamentari presiedute da Agostino Depetris e promosse dal sindaco Nicola Amore, fu interessata da un enorme progetto di risanamento urbanistico teso a migliorare le condizioni sociali e igienico-sanitarie dei quartieri a ridosso della zona portuale.
Gli interventi più ingenti furono la sistemazione della rete fognaria, l’elettrificazione dell’illuminazione cittadina, lo sventramento dei fondaci nei quartieri che soffrivano di una condizione insalubre, la creazione del cosiddetto Rettifilo (attuale corso Umberto) che avrebbe dovuto dare ampio respiro ai nuovi quartieri appena costruiti (la nuova arteria fu definita da Matilde Serao un “paravento” che nascondeva, dietro i nuovi alti palazzi ottocenteschi, contesti sociali e umani ancora degradati), ma soprattutto il ripristino dell’antico acquedotto del Serino.
Il 10 maggio 1885 fu infatti inaugurato, alla presenza del Re d’Italia, l’acquedotto cittadino. Il ripristino dell’infrastruttura, e quindi la possibilità ai meno abbienti di ricevere acqua corrente direttamente dalla fonte irpina, fu celebrato con l’installazione di una fontana in Piazza Plebiscito.
Questo celebre evento fu raccontato da Francesco Jerace (1853 – 1937) in uno splendido bassorilievo posto sul basamento della scultura dedicata al sindaco promotore del Risanamento, opera dello stesso scultore calabrese di scuola napoletana: l’allegoria dell’acqua del Serino allontana e vince il Colera impersonificato da due figure maligne e malsane.
Oggi il monumento dedicato a Nicola Amore insieme ai suoi bassorilievi si trovano a Piazza Vittoria, lontano dalla piazza che inizialmente la ospitava. L’opera, infatti, durante il ventennio fascista fu spostata da piazza Nicola Amore al corso Umberto affinchè Adolf Hitler non incontrasse ostacoli durante la sua parata nella città partenopea.
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