Francesco Jerace - Ambone (Afragola, Basilica Santuario di Sant'Antonio, 1927).
Il pulpito di Francesco Jerace nella chiesa di Sant’Antonio da Padova ad Afragola
Il robusto pulpito che spicca sulla sinistra del presbiterio della chiesa di Sant’Antonio da Padova ad
Afragola è l’unico esempio di pergamo, tra quelli presenti nelle chiese del Napoletano, a non essere
stato costruito in legno o pietra, bensì in marmo.
Ambone all'interno del Santuario di Sant'Antonio da Padova ad Afragola Opera dello scultore Polistenese Francesco Jerace |
Artisticamente notevole per la ricchezza degli intagli e la finezza delle decorazioni, il pulpito, originariamente addossato, sovrastato da un baldacchino, ad un pilastro tra la quarta e la quinta arcata destra della navata centrale, da dove è stato spostato nel 1995 in occasione dei restauri per il centenario dell’anno antoniano, fu realizzato nella seconda metà degli anni ‘20 del secolo scorso, in occasione del VII Centenario della morte di San Francesco, dalla bottega napoletana dello scultore calabrese Francesco Jerace.
L’opera, che costò la considerevole cifra di centomila lire, fu inaugurata nello stesso anno con un
forbito discorso del valente oratore sacro, padre Cirillo Caterino.
La cassa si sviluppa su un artistico capitello che nella stesura originaria era retto da una massiccia
colonna di finissimo marmo, ora conservata nella navata destra, realizzata dai marmorari Salvatore
Pedata e Antonio Fusco.
Tre delle quattro facce laterali accolgono altrettante composizioni scultoree che rappresentano: Gesù che manda gli Apostoli a predicare il Vangelo, nel riquadro centrale; Sant’Antonio che colla sua parola infuocata fa piegare le ginocchia al duro e spietato Ezzelino III da Romano, nel riquadro destro; San Francesco che esorta i suoi frati a spargersi per il mondo a predicare la penitenza, in quello sinistro. Sulla base della cassa sono scolpiti i simboli dei quattro Evangelisti e cioè: una testa di bue (San Luca), un’aquila (San Giovanni), un leone (San Marco) e una testa d’angelo (San Matteo).
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